11 febbraio: giornata europea per la sicurezza nel web

Inoltre «Il 28% degli adulti tra i 45 e i 65 anni ha tra i propri contatti giovani e adolescenti che non conosce personalmente».  E se non è questo un dato che merita allarmata attenzione, allora dovremmo domandarci davvero se abbiamo reale conoscenza e consapevolezza dei pericoli che corrono in rete. Siamo purtroppo di fronte ad un fenomeno che in Italia è stato pericolosamente sdoganato da un ventennio di politica drogata che ha fatto collezione di scandali sessuali di varia natura, e da una informazione che dimentica troppo spesso di sottolineare che per gli adulti avere rapporti sessuali con minori è un reato penale, equiparato dalle leggi del nostro paese alla violenza sessuale, e per il quale sono previste pene detentive. Manca inoltre del tutto un ente governativo preposto al monitoraggio di questi fenomeni. Ecco allora che questo reato viene non solo minimizzato, ma anche tollerato da una certa parte dell’opinione pubblica, e dunque svuotato di quello stigma sociale che invece dovrebbe portare con sé. Biasimo che andrebbe orientato verso l’adulto, badiamo bene! Perché, l’altra opinione che pericolosamente si registra relativamente ai rapporti sessuali tra adulti e minori, è la colpevolizzazione del/della minore. L’attribuzione di una COLPA alla vittima. Una tendenza tutta italiana, ma purtroppo in linea con quegli altri dati che vedono il nostro paese al primo posto in Europa per numero di presenze di adolescenti e ragazze vittime del fenomeno della tratta a scopo di schiavitù e sfruttamento sessuale. Insomma, mentalità ed agire che riportano indietro il belpaese di circa un millennio,  sino ai tempi della caccia alle streghe. Possiamo allora solo cercare di accrescere e sostenere il percorso di consapevolezza dei/delle giovani.

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