NIZZA nel cuore

Le vittime del 14 luglio a Nizza, e tutte le vittime degli atti ed attentati terroristici dell'ultimo decennio chiedono -ci chiedono- un'attenta riflessione. Sulla strada che stiamo percorrendo. Su come pensano coloro che ci vivono accanto. Sul modo che, coi nostri dire e fare, tutti e tutte noi abbiamo contribuito a costruire. Odio, violenza, aparthaid, razzismo, sangue, morte, intolleranza, strage, muri, filo spinato, ignavia, divisioni.... Sembra infinita la lista delle parole d'odio o d'indifferenza di cui molti -troppi- sembrano essere capaci. Purtroppo prevalentemente le sole. Eppure basterebbe imparare da quel bimbo portoghese che durante i festeggiamenti della vittoria del Portogallo agli europei di calcio, qualche giorno fa, consolava ed abbracciava un ragazzo francese in lacrime per la sconfitta. Dovremmo tutti/e imparare che ciò in cui noi crediamo non può essere per nessun motivo considerato verità universale. Il RISPETTO, dell'altra, dell'altro, della dignità della vita umana è l'unico valore universale, inalienabile, ed è anche l'unica via percorribile da coloro che vogliono costruire, anche per lasciarlo a chi verrà, un mondo migliore. Nonostante il terrorismo. Nonostante l'integralismo. Nonostante ogni lutto. Nonostante ogni ragione che si pensi di poter avere. Nonostante ogni dolore.

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