Parlano i pubblicitari

Stando ai risultati della ricerca che evidenzia come i preadolescenti «nascano a pane e comunicazione» e vivano nella tecnologia, ben consci di quanto sta intorno a loro, abituati a vivere in un mondo che da «risposte immediate», non si stupisce che siano «incantati o comunque incapaci di discernere tra i modelli che la televisione propone».

 


 

Lodi, Presidente Publicis, che organizza da 20 anni sfilate (anche Pitti Immagine) segnala l’attenzione dell’organizzazione affinchè le aziende che portano i propri prodotti in passerella facciano presentazione e non pubblicità, vigilando che non vengano suggeriti ai bambini atteggiamenti di imitazione del comportamento da adulti. Segnala però un il passaggio delicato rispetto al modo in cui le riprese effettuate in occasione delle sfilate vengono poi utilizzate in televisione e nei telegiornali.

 


 

Qui la considerazione sorge spontanea: anche se i pubblicitari -a parer loro- adottano comportamenti “da manuale” traspare in entrambi gli interventi un atteggiamento di mancata assunzione di responsabilità. Calcolo, o semplice miopia?

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