Molestie e femminicidio: cultura e strumenti adeguati per narrare

Serve più cultura. Servono maggior vigilanza ed attenzione. E’ necessario narrare il mondo e le vicende delle donne con rispetto. La scrittrice e femminista Giulia Blasi, mette pertanto in guardia dal relegare le donne, nel mondo della cultura, solo agli spazi che affrontano i temi delle donne, cosa che accade con sorprendente frequenza nei nostri media. Per cambiare passo serve “dare più spazio ai valori del femminismo” ma non sminuendoli dando l’impressione che siano assimilabili alle “tematiche femminili effimere” come le definisce senza mezzi termini la direttrice del TG2 Ida Colucci. Siamo in una faglia storica particolare”, afferma Marina Cosi, presidente di GiULiA, ed occorre “picconare gli stereotipi per buttare giù gli automatismi” che attivano e perpetrano visioni e definizioni profondamente sbagliate e linguaggi errati. Chi affronta i temi del femminicidio, ricorda la collega Luisa Betti, deve “raccontare il fenomeno con gli strumenti giusti” facendo attenzione a non “rivittimizzare” la donna nella narrazione delle violenze. Rispetto prima di tutto, ancora e sempre.

 

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