VIOLENZA Nel silenzio si è lasciato fare

25 NOVEMBRE - In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, nel ricordo delle vittime di femminicidio di tutti i tempi, non vogliamo minuti di silenzio, ma minuti di rumore, perché per secoli nel silenzio si è lasciato fare! Rumore che facciamo con la forza delle parole che scriveva Irene Giacobbe in un suo articolo per il nostro giornale. «"Ricorditi di me, che son la Pia" è l’invocazione che Pia de’ Tolomei, uccisa dal marito, rivolge a Dante Alighieri (Purgatorio, V . 130-136).

Pia è tra i morti che hanno subito violenza, fatta precipitare da una finestra, in un "raptus di gelosia", nel 1297, da Nello de Pannocchieschi, in realtà perché potesse passare ad una seconda moglie. Una bazzecola se paragonato ad Enrico VIII che di mogli ne uccise sei a partire dal 1536. Nei secoli si ripete il macabro femminicidio da parte di uomini che prima affermano di “amare” mogli, fidanzate, amiche e poi, in improvvise crisi di violenza e armati di tutto punto, con coltelli, accette, pistole, benzina, acido, le bruciano le ustionano, accoltellano, sparano e poi le buttano -letteralmente buttano- tra i rifiuti»*. 

Come dimenticare poi la vicenda di Paolo e Francesca da Rimini, cantata invece nell'Inferno, sempre da Dante Alighieri, o la fiaba per bambini (sic!) del sanguinario Barbablù? Le donne vittime di violenza meritano di non essere dimenticate.

Un uomo in piedi di fronte a un muro con un dipinto di un uomo che tiene un

(Foto di Pourya Jan - Free download da Unsplash)

Se vogliamo capire un po' meglio le radici di questa violenza, il perché sia così diffusa, il perché sia agìta da così tanti uomini in modo trasversale senza distinzione di età, cultura, religione, basti considerare, senza andar lontano, che in Italia

  • è solo del 1981 la legge n. 442, che abroga la rilevanza penale della causa d’onore come attenuante nell’omicidio del coniuge infedele. Insomma, quel "divorzio all'italiana" che di solito faceva assolvere gli uomini che si liberavano delle mogli e  condannare invece pesantemente le donne che avevano ucciso il coniuge.
  • è solo del 1996 la legge n. 66 contro la violenza sessuale, che punisce lo stupro come delitto contro la persona piuttosto che contro la morale, come in precedenza;
  • è solo nell 2003 che si introduce, con legge costituzionale la modifica all’art. 51 della costituzione in tema di pari opportunità, con l'aggiunta "A tal fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini" dando così alle PO un fondamento costituzionale.

La violenza contro le donne si è agita sempre e per lunghissimo tempo si è lasciato correre. Nel silenzio si è lasciato fare.

homme sur le point de donner un coup de pied femme debout sur la falaise

(Foto di Ashley Jurius - Free download da Unsplash)

L’Assemblea generale delle Nazioni Unite (ONU, 1993) definisce la violenza contro le donne: «ogni atto legato alla differenza di sesso che provochi o possa provocare un danno fisico, sessuale o psicologico o una sofferenza della donna compresa la minaccia di tali atti, la coercizione o arbitraria coercizione della libertà sia nella vita pubblica che in quella privata».

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce la violenza come: «l’uso intenzionale della forza fisica o del potere, o la minaccia di tale uso, rivolto contro se stessi, contro un’altra persona … che produca o sia molto probabile che possa produrre lesioni fisiche, morte, danni psicologici, danni allo sviluppo, privazioni».

OMS pone inoltre dal 1995 il problema della violenza contro le donne e dei suoi effetti come problema di grandissima rilevanza per la salute. La violenza di Genere (Gender based violence o GBV) o violenza contro le donne (Violence against Woman o VAW) è il più grande problema di salute pubblica e di diritti umani violati nel mondo.

*Articolo di Irene Giacobbe  del 24/02/2021

© 2020 www.power-gender.org
Power&Gender Testata giornalistica online Gestione semplificata ai sensi del'Art. 3bis, Legge 103/2012 Direttrice responsabile: Eva Panitteri