POLITICA Sette donne per sette Paesi

POLITICA & DONNE - Parafrasando il titolo di un film degli anni '60 (Sette spose per sette fratelli) sul Corriere della sera è apparso un articolo a firma di Antonio Polito che metteva in evidenza i risultati di sette paesi governati da donne nella migliore difesa dei propri cittadini dalla pandemia da Covid. Paesi europei e paesi lontani accomunati da buoni risultati.

TSAI ING WEN è la presidente della lontana Taiwan. IACINTA ARDEM è la premier della Nova Zelanda. In questi paesi si registrano 6 decessi per corona virus a Taiwan e 9 nella grande isola a poche miglia di distanza dall'Asia. Entrambe hanno stabilito la chiusura delle frontiere e adottato tempestivamente i provvedimenti di quarantena non appena la notizia della pandemia si è diffusa.

Questo è avvenuto anche in Europa in Paesi piccoli come la NORVEGIA, guidata dalla premier Erna Solberg; la DANIMARCA della premier Mette Fre-deriksen, la fredda isola dei ghiacci, l'ISLANDA di Katrin Jakobsdottir che ha ordinato test gratuiti per tutti i cittadini e le cittadine islandesi e la FINLANDIA guidata da Sanna Marin che oltre ad essere la più giovane presidente di un governo, guida un esecutivo composto in maggioranza da donne ed ha sposato una donna facendosi esempio vivente contro stereotipi e pregiudizi sessisti.

Paesi con pochi abitanti, sottolinea qualche interessato osservatore. Che dire allora della grande Germania, il più popoloso dei paesi dell'Unione, guidato da Angela Merkel, con un bassissimo tasso di mortalità (2%) un ben sostenuto piano di aiuti e una programmata riapertura di scuole e uffici?

A chiusura dell'articolo un riconoscimento che merita di essere citato integralmente: "Se davvero ci avviamo a una depressione stile anni '30 mi sentirei più tranquillo con una leadership al femminile: nella lista dei tiranni del '900 non c'è neanche una donna."

 

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