FIVI La vita della vigna non si ferma

 

WINE - Un'intervista alla FIVI, Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti a cura di Francesco Saverio Russo, con la Presidente Matilde Poggi, ospita la voce di RITA BABINI, Vignaiola in Emilia-Romagna. In tempi di Covid-19, per guardare alla ripresa, il settore deve guardare a strategie condivise e azioni pragmatiche. Perché «la vigna non si ferma e il nostro lavoro prevede una costanza ed una programmazione a lungo termine prima di poter immettere una bottiglia nel mercato, quindi ci siamo ritrovati improvvisamente a fronteggiare spese improrogabili (prodotti per la vigna, manodopera, imbottigliamento, rinnovo vigneti e altro ancora) senza incassare nulla.

Per noi vignaioli che ci occupiamo di tutti i passaggi, vendita inclusa, è diventato indispensabile trovare un equilibrio che permetta alla nostra azienda di sopravvivere. Alcuni hanno puntato sul proprio e-commerce, altri hanno cercato di mantenere attive le vendite ai privati dirottandoli su enoteche o ristoranti che svolgono servizio di consegna a domicilio, sostenendo la filiera per quanto possibile. Il tutto continuando a lavorare in vigna, non dimentichiamolo.

L’accreditamento di FIVI ai tavoli di filiera ci ha permesso di interloquire col Ministero attraverso la presentazione di istanze, alcune andate a buon fine altre ancora senza risposta.

Unitamente a queste richieste ci siamo rivolti a Bruxelles attraverso la CEVI per chiedere la proroga della scadenza delle autorizzazioni per nuovi impianti e reimpianti per il 2020 e la possibilità di vendere direttamente a privati in Europa senza transitare da deposito fiscale (One stop shop ). La prima richiesta è stata ottenuta con posticipo di 12 mesi, mentre per la seconda siamo ancora in fiduciosa attesa.

Siamo consapevoli delle scarse risorse economiche a disposizione per il settore vino e per questo abbiamo chiesto al Ministero Italiano che fosse applicata la misura dello stoccaggio privato, che troviamo molto più indicata come supporto alla qualità del vino prodotto dai Vignaioli FIVI rispetto alla distillazione proposta. Resta comunque indispensabile prevedere una semplificazione burocratica di numerose procedure, quali ad esempio l’assunzione per l’utilizzo di manodopera, senza dimenticare che la ripresa passa attraverso il canale Horeca. Occorre attuare misure in prospettiva che non si fermino al fronteggiare l’emergenza.

E’ fondamentale mantenere la visione completa del quadro. La collaborazione all’interno della filiera sarà sempre più importante ed i metodi di vendita utilizzati per fronteggiare la crisi dovranno diventare complementari al lavoro svolto in precedenza, ma non potranno sostituirlo tout court. Dal concetto di semplice delivery si dovrà passare a quello di customer care. Resta inoltre indispensabile trovare ascolto ai tavoli di filiera regionali e nei consorzi di tutela, perché molti problemi nazionali avranno necessità di passare attraverso soluzioni locali che riconoscano il nostro costante lavoro a preservare territorio, identità della filiera e dignità del vignaiolo. Il mercato non è saturo di buon vino!»

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