Gli americani in Caserma - I vicentini in Piazza

Il 4 luglio a Vicenza “l’altro ministero degli esteri” formato dal comitato NO al Dal Molin ha  celebrato   la festa di richiesta per la fine di una servitù militare che, a partire dall’armistizio del 1943, si è consolidata attraverso una serie di trattati – l’ultimo del settembre 2001 – tuttora rigorosamente secretati e che nessuno dei governi italiani  ha avuto il coraggio di svelare.

L’europarlamentare Luisa Morganitini  ha scritto alle donne del comitato vicentino :

“Ogni volta che si parla di riduzione delle spese militari o di riconversione, si risponde con facili ricatti  occupazionali, invece di mettere in luce i reali vantaggi per  la sicurezza umana, come ad esempio gli investimenti che si potrebbero fare per combattere la fame nel mondo o debellare le malattie.

Lo Stato italiano sostiene  il 41% delle spese di mantenimento delle basi USA nel nostro Paese, e,  secondo i dati del Rapporto Sipri 2007, l'Istituto di ricerca della pace di Stoccolma- nel 2006, le spese militari mondiali sono salite a 1204 miliardi di dollari, il 3,5% in più rispetto all'anno precedente.  Come se non bastasse, l’amministrazione Bush ha deciso di potenziare anche in altre aree d’Europa l’apparato bellico statunitense che è al primo posto con  538,7 miliardi di dollari, il 46% dell'intera spesa militare mondiale. Anche l’Italia, dove la spesa militare è aumentata del 37% in 10 anni ed è all'ottavo posto della graduatoria mondiale, con 29,9 miliardi di dollari,  non è esente dalla follia: un’inchiesta recente di Rainews24 ha dimostrato che 50 bombe atomiche sono attualmente ospitate nella base Nato di Aviano e altre 40 nella base italiana di Ghedi, vicino Brescia.  

Il Governo Italiano è chiamato, dunque,  anche con la vostra festa, a rispondere del rispetto della legalità e della propria Costituzione” (M.Giuliani da Bruxelles)

 

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