IO accuso: questo Parlamento è frutto della mancanza di leggi che dicano "fuori chi è inquisito"

Totò Cuffaro, Senatore, ha vanificato il lavoro di polizia e carabinieri aiutando gli “amici”, il boss di Brancaccio Giuseppe Guttadauro e l’imprenditore della sanità Michele Ajello condannato a 14 anni per associazione Mafiosa. Ma non ha favorito Cosa Nostra!


E’ stato condannato perché ha rivelato notizie segrete sulle indagini che svolgeva la Procura della Repubblica; notizie che si procurava grazie a una rete di “talpe” ovvero impiegati fedeli a lui, come il maresciallo del Ros Giorgio Riolo condannato a 7 anni, e che tradivano la strutturaper la quale lavoravano: lo Stato e la Procura. Ma non ha favorito Cosa Nostra!

E’ stato condannato a 5 anni di “reclusione” per favoreggiamento e all’ “interdizione perpetua” dai pubblici uffici. Ma è rientrato a casa; non si dimette; resta al “suo” posto di Governatore!

Questo Parlamento è frutto della Legge Calderoli-Berlusconi e delle scelte dei Segretari dei Partiti. Di chi ha strizzato l’occhio per qualche voto in più ad ogni genere di rappresentanza. Rappresentanze che né il sistema proporzionale né il sistema maggioritario vede sedere in nessun parlamento democratico al mondo. Rappresentanti che possono essere legittimati a rappresentanza soltanto se proposti apertamente all’elettorato e da questo approvati con il voto.

Questo Parlamento è frutto della mancanza di leggi che dicano apertamente: chi è inquisito, per qualsiasi motivo, resti fuori dal Parlamento. A nessun imprenditore, a nessuna pubblica amministrazione, verrebbe in mente di assumere nella percentuale che noi oggi registriamo in Parlamento personaggi condannatiper reati civili e penali gravissimi: contro l’amministrazione, per uso privato di beni pubblici, per reati di frode mandati in prescrizione, per collusione, gente che ha corrotto giudici, alterato l’esito di concorsi, inquinato inchieste, alterato il mercato, commesso reati di insider trading, nascosto reati, favorito delinquenti, rubato, usato droghe, tradito mogli, ed è complice di violazioni di ogni tipo fino al codice della strada.


Vogliamo sperimentare il piacere di un Parlamento di oneste ed onesti, che sappiano che il dramma del Darfur non è una Soap opera; che riconoscano e sostengano qualità e merito e non chiudano gli occhi di fronte a interessi corporativi; che guardino la strage quotidiana che si consuma sotto i nostri occhi: di operai morti e operaie ricattate; il futuro che vola all’estero: ricercatori e ricercatrici prestate al resto del mondo; gli anziani poveri; la scuola dell’obbligo che declina in scuola di classe; il gran lavoro e la ricchezza dell’immigrazione trasformati in schiavitù; il trasporto pubblico minato dagli interessi corporativi; l’operosità e l’inventiva caricati di mille burocratici tranelli; i mezzi di diffusione culturale di massa, monopolizzati e sviliti; l’onestà operosa che paga le tasse e la ricchezza ostentata che evade e si condona.

Vogliamo provare il piacere di un parlamento di oneste ed onesti che faccia la differenza, che prenda le distanze da quello che oggi la politica è diventata: avida e insaziabile, spergiura, assassina, menzognera, infida.

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