OLIO EVO & Produttrici MARTINA GALARDI

OLIO EVO - Martina Galardi, Toscana [Scritto per Vitamine Vaganti 93/2020] «È la passione che fa andare avanti nel mondo dell’olivicoltura perché, diciamolo pure, produrre olio di qualità, in Toscana o in Italia, non ha un gran ritorno a livello imprenditoriale! Fattoria di Poggiopiano era poco più di un rudere quando i miei genitori cominciarono ad occuparsene. Vigneti e oliveti completamente da ristrutturare dopo la gelata del 1985. Tutto quello che abbiamo oggi, agriturismo compreso, lo hanno realizzato loro».

Mentre Elisabetta e Mauro costruivano, insieme, il presente ed il futuro dell’azienda agricola, Martina cresceva giocando con le bambole e con i trenini in una dimensione non stereotipata che, una volta cresciuta, l’avrebbe vista in maniera del tutto normale, inforcare la moto con in borsa scarpe da punta e tutù, per andare a lezione di danza classica. Libera di sperimentare ciò che più preferiva senza essere indirizzata verso quanto generalmente si ritiene più femminile, ne riconosce il valore e ringrazia. Sa che questo ha contribuito a renderla la persona curiosa che è diventata. La donna che ama sperimentare, scoprire e darsi nuovi obiettivi.

«Ci sono sempre più donne nel settore del vino, dell’olio e dell’agricoltura in generale ed essendo un comparto dove si è messi alla prova sotto diversi punti di vista, si può mostrare veramente tanto della propria indole. Spesso restiamo sorpresi che una donna svolga lavori duri o che sia una brava imprenditrice. C’è di sottofondo il dubbio che la donna possa essere capace di fare determinate cose. Lo spirito imprenditoriale femminile è qualcosa di relativamente nuovo nella società e penso che sia questo ciò che lo caratterizza: da mere esecutrici, le donne sono diventate promotrici e sono come le mine, tutto quello che non hanno potuto esprimere nella storia, adesso esplode.

Mi accade di essere etichettata come l’addetta al marketing, quella benvestita e sempre alla propria scrivania. Effettivamente mi occupo pure di marketing, ma mi appartengono anche le scarpe da lavoro. Perché mentre mi occupo di quest’aspetto e delle vendite, faccio anche l’enologa, la cantiniera, la magazziniera e all’occorrenza la trattorista! Bisogna essere polivalenti mi ha sempre detto il mio babbo.

È successo, in alcune circostanze, che delle persone diffidassero di me perché sono una donna, molto giovane e – dettaglio non indifferente – piuttosto minuta. All’inizio m’innervosivo quando spuntava il sorrisetto d’incredulità di chi mi stava davanti (e parlo di uomini e donne) ma oggi no, oggi ringrazio: è ciò che mi dà la forza di continuare ad uscire dagli schemi per andare oltre e scoprire di più, perché diventa uno stimolo.

Contro i pregiudizi ci vuole la voglia di battersi e quado sono infondati è facile screditarli. Bisogna però anche conoscere i propri limiti e le proprie possibilità: se so e posso, faccio; se non so fare, cerco di imparare; se proprio non ci riesco, ammetto di non poterlo fare. Ma sicuramente trovo una soluzione alternativa. Non mi fermo davanti all’idea di qualcuno. La danza, in particolare quella contemporanea, mi ha insegnato molto da questo punto di vista: se non puoi o non devi usare la forza, allora ricorri alla dinamica».

Partendo da un concetto valido a livello sia fisico sia filosofico, Martina Galardi si muove in un mondo pieno di sfaccettature affrontando il tema della diffusione della cultura dell’olio EVO attraverso momenti di condivisione ed a Poggiopiano, oltre a produrre vini ed un Extravergine di oliva tanto buono da farle portare a casa il premio Cinque gocce della guida Bibenda, organizza attività di degustazione e momenti di scoperta del territorio.

«Il mondo del vino ­– ricorda – è più avanti rispetto a quello dell’olio da questo punto di vista e se la differenza tra due vini oggi è facilmente compresa, quella tra due oli non ancora. Se tutti sanno che con la bistecca alla fiorentina un ottimo abbinamento è una bottiglia di Sangiovese, ancora in pochi chiedono di poter provare su quella stessa bistecca un olio Toscano, che ovviamente si abbina in modo differente rispetto ad uno Siciliano o magari della Liguria. Visto che i sapori si combinano in maniera diversa così per il vino come per l’olio, nel nostro piccolo cerchiamo di comunicare questo messaggio e alle persone che vengono a trovarci in Azienda, proponiamo la degustazione comparata di oli. Per far scoprire loro quante differenze possano esserci in questo mondo!

Un olio di eccellenza si realizza a partire dalle olive, dalla materia prima. Le olive possono essere belle perché l’annata è andata bene, ma anche perché sono state curate come si deve. Come ho sempre detto al mio babbo, scherzando, gira più lui in oliveto che la mosca olearia! Se vuoi lavorare seriamente nel regime biologico, infatti, sai che devi monitorare tutto, costantemente, per intervenire al momento opportuno, con mezzi non aggressivi e scongiurare l’attacco dei parassiti. Anche la raccolta va studiata: il quantitativo di aromi e polifenoli varia con l’avanzare della maturazione, così puntiamo a raccogliere nel momento in cui le concentrazioni hanno raggiunto il livello ottimale. Spesso a discapito di un po’ di resa. Se si punta all’eccellenza bisogna anche sapere come far lavorare le macchine per ottenere il meglio dalle olive. Chi sceglie la via della qualità, assaggia il primo olio appena esce dal decanter e lo giudica severamente per decidere se si può continuare così o se bisogna modificare qualche parametro. È necessario sapersi mettere in discussione.»

Quando la pandemia stravolge tutto ciò che conoscevamo e mette in pausa aziende e persone, questa giovane imprenditrice rammenta a sé stessa l’importanza di mantenere il sorriso. «Ci siamo trovati in una situazione durissima, ma abbattersi non è sicuramente il modo per sopravvivere. Anche questa volta ho cercato di vedere il bicchiere mezzo pieno e di scovare quelle piccole cose che facevano ancora sorridere le persone.»

E se le chiedi quali siano gli ingredienti per costruire e mantenere un’impresa sana lei risponde: «rispetto delle persone e del loro lavoro, così come di sé stessi e del proprio lavoro, che bisogna che piaccia. Le cose controvoglia, di solito non riescono bene a nessuno».

Per informazioni https://www.poggiopiano.it/

[Foto per concessione di Martina Galardi]

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