Francia delle disuguaglianze: le cifre della disparità

In Francia, con la pubblicazione della circolare attuativa, di aprile del 2007 , sono entrate in vigore le norme contro le differenze retributive nei confronti delle donne.

Approvata il 24 marzo 2006 dal governo conservatore guidato da Dominique de Villepin , la legge che modifica alcune parti del codice del lavoro, costituise cun ambizioso passo avanti verso l’annullamento del differenziale retributivo di genere che da sempre penalizza le donne in qualsiasi area o settore lavorino, sia pubblico che privato, ed a tutti i livelli della scala gerarchica e professionale. La legge stabilisce anche un termine entro il quale i salari e le retribuzioni in Francia non dovranno più essere discriminatori : la scadenza è fissata al 31 dicembre 2010.

Sarà la nuova Ministra del lavoro e dell’occupazione Christine Lagarde, insieme al collega ministro del lavoro Xavier Bertrand, ad attuare la legge.

In Francia il differenziale retributivo di genere raggiunge il 36% secondo quanto afferma una ricerca curata dall’Observatoire des inégalités ,pubblicata il 7 marzo di quest'anno. Cio significa che gli uomini guadagnano il 36% in più delle loro colleghe. E In Italia ? Le indagini statistiche finora realizzate, dall'Istat, dalla Banca d'Italia, dal Ministero del lavoro, segnalano un differenziale medio del 9%. Questo dato colloca l'italia tra i paesi "virtuosi". Ma la rilevazione empirica e i dati che emergono dall'analisi dei rapporti sulla situazione del personale , redatti dalle aziende in ottemperanza all'articolo 9 della legge 125/91, indicano un ben più alto differenziale, intorno al 29% che riporta l'Italia in linea con gli altri paesi europei. La messa a punto di indicatori più sensibili al genere e più dettagliati, ai quali si sta già lavorando in vari enti di ricerca, consentiranno entro breve tempo di cogliere gli aspetti di questa enorme discriminazione e di indicare al legislatore italiano la strada per intervenire correttamente.

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