Sempre più fame nel mondo

MONDO - E’ la più grande crisi alimentare globale dell’epoca moderna, una crisi che non possiamo permetterci di ignorare: 33 nazioni sono a rischio di conflitti sociali a causa dell’aumento dei prezzi alimentari. Il 24 aprile il quotidiano americano New York Times pubblicava un editoriale su questa crisi mondiale. L'espresso gli faceva eco insieme a Il Sole 24Ore. Seppure nei paesi industrializzati la crescita dei prezzi dei generi alimentari si è fatta sentire (legata perlopiù alla crescita vertiginosa del prezzo del petrolio ed alla produzione di biocarburanti dai 5 miliardi di litri del 1995 ai 35 del 2007), non avendo direttamente il problema sulle nostre tavole, si tende a sottovalutare un fenomeno che solo apparentemente non coinvolge. A breve, lo dicono tutte le analisi, si arriverà a conseguenze estreme. Asia, Sudamerica, Africa, sono senza grano, riso, mais. “Una famiglia nigeriana spende per mangiare il 73% del proprio budget, una vietnamita il 65% e un’indonesiana il 50%. E questo significa che si trovano in difficoltà”. Si moltiplicano gli appelli per chiedere ai leaders del mondo di agire. Come quello della Ministra degli Esteri della Sierra Leone, Zainab Bangura. E dall'ONU un monito: necessario affrontare le questioni strutturali e politiche, e le sfide poste dai cambiamenti climatici.


L'AUMENTO DEI PREZZI
RISO Nell'ultimo anno, marzo 2007- 2008, il prezzo è aumentato del 70 per cento (International Rice Research Institute di Manila), con impennate nei paesi importatori anche del 141 per cento da gennaio a aprile 2008.
MAIS Marzo 2007- 2008, aumento del 31 per cento (Fonte Fao).
GRANI Marzo 2007- 2008, aumento del 130 per cento (fonte Bloomberg), con tendenza al ribasso da febbraio ad aprile 2008.
SOIA Marzo 2007-2008, aumento 87 per cento (fonte Bloomberg).


LE PROTESTE

Argentina - scioperi e manifestazioni;

Burkina Faso - sciopero generale e 100 arresti;

Camerun - 40 morti;

Corea del Nord - allarme per una imminente crisi alimentare;

Costa d'Avorio - due morti;

Egitto - manifestazioni, 300 arresti e cinque morti;

Filippine - a Manila il riso viene distribuito sotto scorta militare;

Haiti - almeno cinque morti e una ventina di feriti;

Marocco - proteste e 34 arresti;

Messico - proteste per il caro-mais;

Mozambico - 6 morti;

Senegal - incidenti e 24 arresti;

Tunisia - cortei contro il carovita;

Yemen - marcia dei bambini;


LE REAZIONI

Secondo la Banca mondiale, 48 paesi (su 58 monitorati) hanno imposto controlli sui prezzi, restrizioni all'export, tariffe di favore per i consumatori poveri. India, secondo produttore mondiale di riso, Cina e Vietnam hanno bloccato le esportazioni.

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