Salute: la paura delle donne immigrate

MILANO – Per timore della normativa che vorrebbe -di fatto- imporre ai medici di denunciare i migranti senza le "carte in regola" per stare nel nostro paese, le donne straniere incinte, in caso di problemi, si rivolgono all'ospedale più tardi di quanto dovrebbero. Ne da notizia l'Unità, ma a segnalarlo è Basilio Tiso, direttore sanitario della Clinica Mangiagalli di Milano.

Le donne straniere «si stanno preoccupando eccessivamente, magari qualche bambino sta arrivando più tardi di quanto dovrebbe, e anche qualche donna tarda ad arrivare per paura di essere denunciata. La Mangiagalli, curando donne e bambini, è in prima linea per i loro problemi sanitari, ma ci sono tantissimi aspetti sociali che sono in evidenza. Noi avevamo già un centro di accoglienza per le ragazze che avevano difficoltà a mantenere la gravidanza, oltre a un centro per le maltrattate o violentate, e ora c'è un nuovo centro di accoglienza per assistere coloro che hanno delle difficoltà o che sono impaurite».

In ogni caso, Tiso rassicura le donne che hanno bisogno di aiuto: «Ci sono normative internazionali che proteggono donne e bambini, e la nostra clinica aiuterà le ragazze in difficoltà insieme agli altri centri della Regione. Mi auguro che quello che è un servizio di pubblica sicurezza non interferisca su ciò che invece è sanità e accoglienza dei più deboli, come le donne e i bambini in queste condizioni». E lancia un appello: «Fatevi avanti - ha concluso - l'Italia ha sempre avuto un cuore grande: e una cosa sono i delinquenti, un'altra è la gente che soffre davvero». (l'Unità, 18 Marzo 2009)

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