Questioni di genere - questioni di democrazia

Dall’inizio di questo 2014 si susseguono in Spagna e nel resto d’Europa le manifestazioni contro il disegno di legge che vorrebbe impedire l’autodeterminazione delle donne in materia di interruzione della gravidanza. Il 20 dicembre 2013 , il governo Rajoy ha regalato alle donne un disegno di legge reazionario e di brutale ritorno al passato. Un Parlamento ed un governo, composti a larga maggioranza di uomini, si propone di “regolare” il diritto delle donne alla libertà di decidere se intraprendere o interrompere una gravidanza, di scegliere o meno se abortire un ovulo o di avere e far crescere una figlia o un figlio.L’obbligo di maternità coatta è segno inequivocabile di chi considera la libertà di scelta come un diritto da declinare soltanto al maschile e la possibilità di legiferare e imporre sul corpo delle donne una volontà estranea, a prescindere dal loro intelletto e dalla manifestazione della loro volontà, come un modo per dimostrare il proprio “potere”. Che sia religioso o che sia politico il potere patriarcale esprime sempre, costantemente, e persegue da secoli, l’obiettivo di esproprio delle donne dalla libertà di poter decidere singolarmente sul e del proprio corpo.

Che sia religioso o che sia politico il potere patriarcale esprime sempre, costantemente, e persegue da secoli, l’obiettivo di esproprio delle donne dalla libertà di poter decidere singolarmente sul e del proprio corpo.

La vita è “sacra” quando sta nel ventre femminile, a partire da quattro cellule primordiali; ma le donne sacre non sono. Si possono fin dall’infanzia comprare e vendere, stuprare, violentare, uccidere, rinchiudere, mostrare e prostituire come bestie nei postriboli a disposizione delle voglie di violenza a pagamento dei “clienti”.
Ma soprattutto tenere lontane dai luoghi di “potere”, dai luoghi religiosi come da quelli politici, attraverso l’uso di leggi e prescrizioni, divieti e concessioni , ma sempre parsimoniosamente definite dal potere patriarcale, affinché le cose non cambino.
 
Quale “vita” e di che genere ha in mente un legislatore quando legifera su questo tema?
Legifera per opposizione? Baratta il diritto di decidere - di una donna viva, in carne ed ossa cervello e cuore - cosa fare dopo un atto sessuale che ha innescato un procedimento naturale ma indesiderato - con il presunto “diritto” di un ovolo - che sta nel corpo di lei, contro la di lei volontà - a non essere espulso e ad essere nutrito e custodito per 9 mesi almeno e forse in seguito per tutta la vita?
 
In base a questo ripugnante disegno di legge, l’interruzione della gravidanza viene “consentita” alle donne soltanto: a) in caso di violenza , denunciata agli organi di polizia;
b) se minaccia in modo duraturo o permanente la salute fisica o psichica della donna incinta .
I casi di incesto, malattie gravi, malformazioni non sono menzionati.
 
Ovunque nel mondo, quando le donne vengono private del diritto di scegliere se interrompere o meno una gravidanza , fanno ricorso all’aborto clandestino. Ai viaggi all’estero o ai medici che lo praticano a caro prezzo!!! Obiettori nei pubblici ospedali. Abortisti negli studi privati. Come e avvenuto in Italia .
 
La mobilitazione già in corso in Spagna, Francia, Regno Unito , con manifestazioni sotto le ambasciate e consolati di Spagna, prosegue con sempre maggiori adesioni.
Nei prossimi giorni in molte città italiane sono previste manifestazioni contro questo inquietante ritorno al passato in un’Europa a 28 che vede soltanto due paesi -Malta e Irlanda – ancora ottusamente lontani dal riconoscere il diritto delle donne a scegliere liberamente.
Per ulteriori approfondimenti e per l’elenco delle manifestazioni programmate vedi

Francia Facebook

https://www.facebook.com/events/682121501818559/
 

www.lesnouvellesnews.fr/index.php/civilisation-articles-section/civilisation-categorie/3359-remise-en-cause-avortement-prejudiciable-au-gouvernement-espagnol

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