VINI Le Sorelle dei Monasteri

VINI & VIGNE Per avvicinarsi al vino consapevolmente - Aspettando Vinitaly, tra le varie letture nella rete abbiamo incrociato un reportage sui vini dei monasteri e visto che il nostro focus valorizza le produzioni e il lavoro al femminile, abbiamo dato uno sguardo al contributo delle Sorelle dei Monasteri alla produzione vitivinicola. 

Secondo Unione italiana Vini «In Italia vi sono una ventina di monasteri che ancora oggi producono vino. La produzione italiana dei “vini d’abbazia” conta così ogni anno circa 1,9 milioni di bottiglie […] creando un mercato – quello dei “monastic wines” – di alto valore simbolico e ambientale più che economico*». Un dato che che di per sé fa intuire la dimensione del contributo delle monache: piccolo e tuttavia non marginale. 

Nel Monastero Cistercense SS. Gervasio e Protasio di Vittorio Veneto, uno dei più importanti conventi di clausura d’Italia che affonda le proprie radici nel medioevo, vive e lavora una piccola comunità di suore. Qui si producono miele e oli essenziali e circa 5000 mila bottiglie l’anno di Prosecco, in collaborazione con l’imprenditrice vitivinicola proprietaria di una tenuta vicina, Sarah dei Tos.

Il vigneto di Glera impiantato tra le mura del convento nel 1700 e rinnovato nel tempo, oggi dà vita a un Prosecco DOCG Conegliano Valdobbiadene, il Prosecco Superiore Docg di Abbazia La Vigna di Sarah.

Le uve biologiche di fatto (dalla scheda tecnica: concimazione organica senza trattamenti di origine chimica, tutto compatibile con la produzione di uva biologica) si vendemmiano nelle notti di luna piena, per un prosecco realizzato come di regola col Metodo Martinotti e l’aggiunta di lieviti selezionati.

(Prosecco e terre di Scomìgo di Conegliano - Foto di EP)

Sempre al Nord, Cantina Kellerei ha sostenuto la produzione dei vini realizzati dalle vigne del Monastero di Sabiona in Val d'Isarco (Alto Adige) sede di una minuscola comunità di monache benedettine, sino alla sua chiusura nel 2021.

Il Monastero Trappista a Vitorchiano, nel viterbese, ordine Cistercense della Stretta Osservanza, ospita molte invece più sorelle, ma solo un piccolo drappello di queste produce vino (in collaborazione con il Consorzio Vini Veri). Oltre alle vigne qui hanno anche molti ulivi e alberi da frutto e realizzano olio EVO e marmellate.

Il Coenobium bianco è un blend realizzato da uve trebbiano, malvasia, verdicchio e grechetto come si conviene alle produzioni Laziali, ma non sempre è disponibile. Il Coenobium Ruscum è la versione Orange realizzata dalla macerazione sulle bucce delle stesse uve del bianco, mentre Benedic è un rosso di Sangiovese, Ciliegiolo e Merlot.

Per le vigne le sorelle vignaiole non usano chimica pesante, solo trattamenti con zolfo e rame e in cantina solo poca aggiunta di solforosa e qualche travaso, senza stabilizzazione forzata o chiarificazione. I vigneti del Monastero sono impiantati su terreni dove abbonda il “peperino” pietra grigia di origine vulcanica tipica del territorio e le bottiglie numerate con etichetta parlante rendono questa produzione curata e interessante.

Visto che siamo più al sud rispetto alle sorelle del Prosecco, qui si realizza anche olio EVO, un blend di olive di varietà Canino, Frantoio, Leccino, Pendolino e Maurino, provenienti direttamente dall’oliveto del Monastero.

Le produzioni di abbazia hanno anche la loro manifestazione nazionale dedicata, Vini d’Abbazia che per il 2024 (terza edizione) si svolgerà dal 7 al 9 giugno presso l'Abbazia di Fossanova «nello straordinario borgo di Fossanova. Una realtà unica dove è rimasta inalterata l’atmosfera dell’Abbazia cistercense del XII secolo, incastonato nel territorio straordinario della Provincia di Latina».

*Fonte: Il Corriere Vinicolo n. 23/2023 – Articolo di Bruno Clementi

[Crediti foto di copertina: Matthias Mittlener da Unsplash]

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