TG1: al peggio non c'è fine

ROMA - Il TG1 perde ascolti (solo il 30% di share). Il TG1 della direzione Minzolini, quel TG che non da notizie, o che le fornisce false (vedi l'affaire Berlusconi/Mills), quello che con un colpo di mano allontana i giornalisti, il TG1, quello che era percepito come il 'monumento nazionale' dell'informazione, si fa giurassico ed illiberale, e mentre perde ascolti, invece di tornare a svolgere la funzione di informare, preferisce la via del controllo e della coercizione. Si sono sollevate di recente più voci di protesta (FERRARIO e BUSI per citarme alcune). A rifiutare questo stato di cose sono giornaliste e giornalisti che non vogliono farsi mettere il guinzaglio, visto che in un telegiornale non si potrebbe parlare di bavaglio. Ma le due cose, in concreto, al TG1 non paiono affatto separate.

Ferrario scrive: "Il Tg1 è un patrimonio di tutti quelli che ci lavorano e non solo di alcuni giornalisti che vorrebbero appropriarsene facendo fuori professionalmente gli altri. Anche questo non porterà nulla di buono, perché la credibilità del Tg1 nel passato era data proprio dalla ricchezza delle tante sensibilità culturali presenti in redazione, e dalla sintesi delle riflessioni che ne nascevano". Cultura? Non proprio la realtà corrente, cara RAI…

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