Assistenti familiari: il Lazio riconosce la figura professionale

ROMA – Da settembre la Regione regolarizza il profilo dell'assistente familiare, stabilendo regole uguali per tutti in termini di stipendi e contributi. “In un paese in cui quasi un terzo della popolazione ha più di sessantacinque anni, era impensabile non arrivare alla regolarizzazione del lavoro di cura.” Lo sostiene Silvia Costa, assessore all’Istruzione, formazione e diritto allo studio della Regione Lazio, dove un cittadino su cinque ha più di 65 anni e uno su dieci ha più di 85 anni.

Per garantire uniformità nella qualità del servizio offerto, accreditamento del personale e regole uguali per tutti in termini di stipendi e contributi, la regione Lazio con delibera di Consiglio ha approvato martedì 31 luglio l’istituzione della figura dell’assistente familiare. La Regione intende così regolarizzare un profilo professionale finora non riconosciuto. Con questo atto, infatti, l’assistente personale entra a far parte dei profili professionali regionali e può partecipare a pieno titolo a corsi di formazione, utili per l’accreditamento e la qualifica lavorativa.

Da settembre verrà attivato il primo piano di interventi in termini di formazione professionale. Il percorso formativo, così come voluto dall’assessorato all’Istruzione, formazione e diritto allo studio della regione Lazio, può essere di due diversi generi. Di 300 ore, se si vuole conseguire la qualifica; di 120, se si vogliono acquisire solo competenze specifiche e certificate da un attestato di presenza.

(fonte: Redattore Sociale)

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