Votare alle elezioni europee e votare le donne

ELEZIONI EUROPEE 2019 – A chi si stesse domandando perché votare alle elezioni europee e perché votare le donne, la risposta la forniscono i dati mondiali sulle (poche!) donne ai vertici della politica, numeri presentati nel corso della 63° sessione della Commissione delle Nazioni Unite sullo status delle donne (CSW 63) a marzo a New York. “Negli ultimi anni il potere politico delle donne in tutto il mondo ha subito un serio arretramento” sottolinea la Presidente dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, María Fernanda Espinosa. Nonostante il genere femminile rappresenti la metà della popolazione mondiale infatti, le donne continuano ad essere sottorappresentate nelle posizioni ai vertici della politica in ogni regione del mondo. E già da solo questo sarebbe un ottimo motivo per aderire alla campagna europea STAVOLTA VOTO.

Ad ottobre 2018 solo il 9% degli stati membri delle Nazioni Unite ha per capo di Stato o di Governo una donna ed a livello globale solo il 24% del totale dei parlamentari è donna. Secondo i dati della MAPPA DELLE DONNE IN POLITICA a cura dell’Unione interparlamentare (IPU) e UN Women, la rappresentanza delle donne nel processo decisionale politico ha visto leggeri miglioramenti dal 2017, ma in tutto il mondo solo un ministro su cinque è donna. Tuttavia, definendolo un “massimo storico”, rispetto al 2017 all’inizio del 2019 su 3.922 ministri, 812 sono donne, con un avanzamento di 2,4 punti percentuali. (segue...)

Una rappresentanza equa nelle posizioni apicali di governo è fondamentale per una democrazia che sia veramente rappresentativa ed efficace. Nonostante alcuni spiragli positivi, la stragrande maggioranza dei leader di governo rimane di sesso maschile. È responsabilità condivisa di uomini e donne cambiare questo stato di cose e garantire l'uguaglianza di genere a tutti i livelli politici. È importante identificare le principali barriere che impediscono alle donne di accedere alle posizioni decisionali”. Gabriela Cuevas Barron, Presidente IPU

Abbiamo bisogno della parità per cambiare i rapporti di potere. Senza donne in politica, sviluppo sostenibile, diritti umani e pace, saranno seriamente messi a repentaglio. C’è bisogno di più donne in politica”. António Guterres, Segretario Generale Nazioni Unite

Siccome le istituzioni sono state “fatte per uomini e da uomini” si rende ora necessario apportare le dovute modifiche per “aprire coraggiosamente la strada ad altre donne”. Phumzile Mlambo-Ngcuka, Direttrice Esecutiva Nazioni Unite

Ci sono comunque dal mondo anche delle good news: oggi nove paesi hanno il 50% o più di donne in posizioni ministeriali (rispetto ai sei del 2017): 64,7%: Spagna - 55,6%: Nicaragua - 54,4%: Svezia - 53,3%: Albania - 52,9%: Colombia - 51,9%: Costa Rica -51,9%: Ruanda - 50%: Canada - 50%: Francia. Il numero di paesi senza ministre è diminuito dai 13 del 2017 agli attuali 11: Azerbaigian, Belize, Brunei Darussalam, Iraq, Kiribati, Lituania, Papua Nuova Guinea, Saint Vincent e Grenadine, Arabia Saudita, Tailandia e Vanuatu.

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