25 APRILE Costituzione e contributo delle donne

LIBERAZIONE - Dalla liberazione dal nazi-fascismo del 25 Aprile 1945, l'Italia inizia il suo percorso di ricostruzione anche grazie a donne determinate che in Parlamento hanno lottato e lavorato per cambiare in meglio, costruendo il senso profondo di quel valore e diritto inalienabile che chiamiamo Democrazia. Le deputate elette all'Assemblea Costituente furono 21*.

Alcune di loro erano state Partigiane. Donne per le donne che (ri)conoscevano i grandi pericoli legati al governare senza rimuovere discriminazioni, retaggi patriarcali e autoritarismi. Donne che oggi, 25 Aprile 2024 è andiamo a ricordare attraverso i loro contributi, per evitare la tentazione e l'errore di lasciare mano troppo libera a chi cerca di usare potere e politica per riscritture della storia e anacronistiche restaurazioni.

Sono infatti le artefici di quei principii di uguaglianza e libertà che troviamo nella Costituzione, espressione più profonda del senso di questa celebrazione. Come nell’articolo 3 (“tutti i cittadini sono eguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione…”), nell'articolo 29 (“il matrimonio è ordinato sull’uguaglianza morale e giuridica dei coniugi”) e l'articolo 37 (“la donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore”).

Senza il contributo della visione e del pensiero di queste donne, il nostro Paese non sarebbe oggi come lo conoscono le giovani generazioni; tuttavia in Italia la strada della parità tra donne e uomini resta ad oggi una grande incompiuta, un cantiere disorganizzato mai libero da ritardi, pregiudizi, assenze e mancanza di seria volontà politica, che lascia metà della popolazione, quella femminile, costantemente sottorappresentata nelle istituzioni e nei luoghi dove si decide, poco presente nelle stanze dei bottoni.

Oggi vogliamo ricordarne due tra le piu note.

Leonilde (Nilde) Iotti (1920-1999) Nella "Commissione dei 75" che scrivono la Costituzione. Forse la più conosciuta tra le donne della politica italiana. Laurea in lettere, insegnante, prende parte alla Resistenza, diventa parlamentare, porta avanti battaglie per i diritti delle donne, diventa presidente dell’UDI, Unione Donne Italiane. Nel 1979 è la prima donna a ricoprire la carica di presidente della Camera dove siede per tre legislature, dal 1979 al 1992.

Angelina (Lina) Merlin (1887-1979) Nella "Commissione dei 75" che scrivono la Costituzione. È stata insegnante di francese (sospesa per aver rifiutato di prestare il giuramento fascista), partigiana, attivista antifascista e sostenitrice dei diritti delle donne. Prima senatrice italiana, ha aperto un dialogo fondamentale con le donne lavorando per l'abolizione delle case chiuse e per elaborare percorsi di uscita dalla prostituzione. Tra le sue battaglie, l’abolizione della “clausola di nubilato” che nei contratti di lavoro delle donne imponeva il licenziamento delle lavoratrici quando si sposavano.

Ricordiamo qui anche Tina Anselmi (1927-2026) Insegnante, partigiana e politica italiana, deputata dal 1968 al 1992, che nel 1976  diventa la prima ministra (Lavoro) della storia della Repubblica. Sarà anche due volte ministra della Sanità. È sua la legge sulle pari opportunità, che riconosce alle donne parità di diritti nel mondo del lavoro.

*Madri Costituenti: 9 comuniste (Adele Bei, Nadia Gallico Spano, Nilde Iotti, Teresa Mattei, Angiola Minelli, Rita Montagnana, Teresa Noce, Elettra Pollastrini e Maria Maddalena Rossi), 9 democristiane (Laura Bianchini, Elisabetta Conci, Filomena Delli Castelli, Maria De Unterrichter, Maria Federici, Angela Gotelli, Angela Maria Guidi Cingolani, Maria Nicotra e Vittoria Titomanlio), 2 socialiste (Bianca Bianchi e Lina Merlin) e 1 del Fronte dell’Uomo Qualunque (Ottavia Penna). 

Fonte: Camera dei Deputati https://giovani.camera.it/node

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