Turco ai farmacisti: "forma di protesta inaccettabile"

La Ministra della Salute Livia Turco ha inviato una lettera aperta ai farmacisti, a seguito delle proteste annunciate dalle associazioni di categoria contro quanto previsto dal Disegno di legge Bersani-ter sule liberalizzazioni, che prevede la possibilità di vendere nelle parafarmacie e nei supermercati anche i famaci in fascia "C", cioè quelli non a carico del Servizio sanitario nazionale, con obbligo di prescrizione medica. Si legge nel testo della lettera dal titolo "Il danno per i cittadini impedisce ogni forma di d dialogo": “Cari farmacisti, questa volta non sono con voi. Capisco il vostro dissenso dinanzi all'ipotesi di consentire la vendita di farmaci soggetti a prescrizione medica al di fuori della farmacia ma ritengo inaccettabile, oltre che sbagliata, la forma di protesta che avete annunciato".

"Far pagare al cittadino le medicine erogate dal Ssn per rappresaglia contro un emendamento, non presentato dal Governo, e ancora all'esame del Parlamento, ha tutte le caratteristiche di una mera rivolta di stampo corporativo, non condivisibile tanto più se proveniente da professionisti impegnati nella tutela della salute dei cittadini.

La convenzione con il Ssn, che voi oggi annunciate di voler unilateralmente ritenere nulla, fa delle vostre farmacie dei veri e propri presidi sanitari tenuti a garantire un servizio pubblico in nome e per conto del Ssn.

La minaccia di interrompere tale servizio perché non si condivide un'ipotesi di legge ancora in discussione, lo ripeto, è inaccettabile e sono certa non sarà mai compresa dai cittadini.

Abbiamo lavorato insieme in questi mesi per disegnare la farmacia del futuro, ancor più integrata nel sistema sanitario nazionale, con più servizi e più opportunità di assistenza per la popolazione.

Se penso a quella farmacia e a quei farmacisti non riesco a ritrovarvi i toni e le reazioni irresponsabili che avete minacciato di assumere, tra l'altro proprio nel momento in cui stiamo lavorando al fine di correggere quell'emendamento che, io per prima, ho sempre ritenuto profondamente errato.

Per queste ragioni vi invito a riconsiderare quanto annunciato ieri.

Il ritiro della minaccia di sospendere l'erogazione gratuita dei farmaci a carico del Ssn, che se attuata si tradurrebbe in una vera e propria serrata, è per me condizione indispensabile per riprendere il dialogo e il confronto e per continuare ad operare, in sintonia con il Ministro Bersani, per soluzioni che garantiscano e valorizzino il ruolo e le prerogative delle farmacie italiane nell'ambito del sistema di promozione e tutela della salute”.

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