Selezione delle nascite non desiderata

Accade al popolo Inuit nelle fredde regioni dell’alaska e del circolo polare artico: nasce un maschio ogni due femmine, in più i maschi nascono deboli prematuri e sottopeso rispetto alle femmine. In alcune aree, come ad esempio nei pressi della base americana di Thule, negli ultimi anni sono nate soltanto bambine. Lo squilibrio delle nascite, evidente e amplificato nel caso della popolazione Inuit è un fenomeno in atto in tutto l’emisfero settentrionale. Esso è connesso allo smaltimento degli inquinanti. Secondo uno studio dell’Istituto nazionale US Environmental Health Science , alla fine del 2007 sono 250.000 i maschi mancanti all’appello sia negli Stati Uniti che nel Giappone tenendo presenti le statistiche consolidate degli anni precedenti che al momento della nascita vedevano sempre, una leggera prevalenza di maschi rispetto alle femmine.

La causa risiede nell’inquinamento dell’aria e dei mari, le sostanze – distruttori endocrini , che ricordano nella struttura gli ormoni femminili - rilasciate dallo smaltimento di dispositivi elettronici (computer, radio, telefonini…) e lavorazioni industriali (DDT,PCB..) penetrano le pareti della placenta, nelle prime settimane di gestazione e causano il cambiamento di sesso del feto. . Le analisi del sangue delle donne e dei bambini Inuit hanno rilevato alti livelli di distruttori endocrini. Secondo gli autori sarebbe necessario rivedere l’autorizzazione all’uso di molti composti chimici, prima di utilizzarli su scala mondiale. I “curator dei feti” (ma non di bambini) non risulta al momento abbiano manifestato preoccupazioni per lo sterminio silenzioso del popolo Inuit.

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