Femminicidio: si combatte anche cambiando la TV

ROMA - La violenza di genere [la violenza degli uomini sulle donne – ndr] "non è una collezione di fatti privati, ma una tragedia che parla a tutti, che parla di tutti". L'allarme arriva dal presidente del Senato, Piero Grasso, che in occasione del convegno nella Sala Zuccari di Palazzo Madama sulla "Convenzione di Istanbul e media", ha messo in guardia su quella che è diventata una vera e propria emergenza sociale: il femminicidio “un fenomeno che va combattuto in tutte le sue forme: dalle offese, alle minacce, agli atti di violenza fisica e psicologica".

La responsabilità dei media nella costruzione dell'immagine della donna oggetto è stata ribadita dalla presidente della Rai, Anna Maria Tarantola: "i media sono stati a lungo responsabili di un'immagine delle donne che non ne ha aiutato il cambiamento", a cominciare dal fatto che "si è affermato un canone [..] che celebra la bellezza quale valore assoluto, annullando tutto il resto". Ma le cose cambieranno: la tv pubblica sta ampliando la presenza delle donne all'interno della dirigenza e sta "cambiando i palinsesti verso un'offerta qualificata della presenza delle donne. E lo faremo se sarà necessario anche a scapito delle share".LEGGI TUTTO QUI

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