RU486: "via libera" in Italia

SALUTE DONNA - Dalla scienza la conferma che solo a partire dalla ventiquattresima settimana il feto ha possibilità di vita separato dalla madre. Prima dei sei mesi, quindi siamo semplicemente in presenza di un organismo biologico umano in evoluzione e non di una persona, perché solo dal primo respiro l’essere umano realizza la propria esistenza in vita. La pillola abortiva RU486 supera finalmente le barriere di ordine etico-filosofico che l'Italia le opponeva, trovando il "via libera" alla commercializzazione dopo una battaglia durata diversi anni. Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell'autorizzazione all'immissione in commercio, la possibilità di ricorrere all'aborto farmacologico (al posto di quello chirurgico) sarà dunque finalmente garantita anche nel nostro paese, seppure solo in ospedale, con ricovero, e sotto stretto controllo medico.

Le strutture ospedaliere potranno dunque cominciare ad acquistare il Mifegyne dall'azienda francese produttrice del farmaco, anche se le prime ordinazioni –precisa la casa farmaceutica- non potranno essere evase prima di febbraio 2010.

L'autorizzazione all'immissione in commercio della RU486 è un segno di civiltà e di rispetto per tutte quelle donne che scelgono l'interruzione di gravidanza, e per le quali il percorso è sempre stato doloroso, oltre che accidentato e pieno di immotivate interferenze, giudizi e pregiudizi.

 

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