Lavoro : La rete delle consigliere di parità fa il punto

Anche se i nodi centrali restano irrisolti, innanzitutto la bassa occupazione delle donne nel nostro paese, la scarsa attenzione di genere, la mancanza di empowerment, (che fa slittare l’Italia all’84 ° posto della graduatoria mondiale) numerosi passi avanti sono stati fatti. Le iniziative contro le discriminazioni, soprattutto di formazione e prevenzione sono state numerose: Pesa ancora la mancanza di norme specifiche contro le discriminazioni di sesso sul lavoro ; la consapevolezza che le donne subiscono sempre una doppia di scriminazione . Si è fatto il punto sull’ attuazione della legge sui congedi parentali; si sono valutate ancora insufficienti le politiche per l’occupazione delle donne in età fertile che vanno accompagnate da misure per aumentare il numero di posti negli asili nido. La distanza che ancora separa l’Italia dagli obiettivi europei in materia di asili nido è risaltata in tutta la sua drammaticità: dovremmo avere disponibili almeno il 30% di posti negli asili nido rispetto alla popolazione in età 0-3 anni, siamo invece appena al 10%: Aumentare del 5 per cento la disponibilità di posti nido costa 3 miliardi di euro… Analisi, ma anche proposte per incrementare l’occupazione delle donne; la tassazione differenziata per le donne avrebbe ricadute positive, consentirebbe di incrementare l’occupazione delle donne e nel mezzogiorno, i costi sarebbero contenuti. La politica infine : la scarsa presenza delle donne pesa nelle scelte di finanza pubblica. La lettura di genere del bilancio dello stato, e della legge finanziaria consentirà, per la prima volta, di mettere in evidenza quanto e come, sui due generi le destinazioni di finanza pubblica.

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