SALUTE OK bere vino con moderazione
VINO & SALUTE - Se durante le feste avete un po' esagerato nel bere e vi state domandando se aderire o meno al Dry January, ovvero a dedicare il mese presente a una sana astinenza detox dal consumo di alcolici, sappiate anche che uno studio segnala che «il vino si differenzia dalle altre bevande alcoliche e il suo consumo moderato che non aumenta il rischio di malattie cronico-degenerative è anche associato a benèfici per la salute, in particolare se incluso in un modello di dieta mediterranea». Ovviamente, ogni sforzo deve essere fatto per «promuovere l'educazione comportamentale per prevenire gli abusi, soprattutto tra i giovani».
(Foto di Eva Panitteri)
Posto che evitare eccessi a tavola e nel bere dovrebbe essere la sana regola quotidiana del sano vivere, sono interessanti le conclusioni di uno studio pubblicato alla fine del 2022 da un pool di ricercatrici e ricercatori di università italiane*, con al centro parole chiave come «consumo moderato di alcol, polifenoli del vino, resveratrolo, attività antiossidante, espressione genica, percorsi biochimici, dieta mediterranea, modelli di consumo».
I vini, come gli oli EVO, contengono molti composti bioattivi e tra questi quelli fenolici. Nei vini, antociani, flavoni, flavonoli, tirosoli, lignani, stilbeni sono i più rappresentativi. Gli stilbeni, poi, sono prodotti dalla vite come difese naturali dagli attacchi di agenti patogeni e tra questi il resveratrolo è forse l’antiossidante e anti-infiammatorio più noto (protegge le cellule dai danni causati dai radicali liberi) e maggiormente studiato.
Per la ricerca in questione, i livelli di resveratrolo presenti nelle bucce delle uve e di conseguenza da queste trasferiti ai vini sono «influenzati dal vitigno, dal clone, dalle condizioni meteorologiche, dal tipo di suolo e dalle pratiche colturali. Di norma, maggiore è la concentrazione nell'uva, maggiore è la concentrazione nel vino».
(Foto di Evie Fjord da Unsplash)
In altre parole, anche se i polifenoli del vino non possono considerarsi benèfici tout-court, fa la differenza il modello di consumo legato alla dieta mediterranea «il cosiddetto "modo mediterraneo di bere" che prevede un'assunzione moderata di vino principalmente durante i pasti».
Questa modalità, legata anche alla dieta mediterranea che prevede un regolare consumo di verdure e legumi e l’olio extravergine di oliva come principale fonte di grassi, mitigherebbe gli effetti negativi dell’alcol rendendo accessibili all’organismo gli antiossidanti contenuti nei vini, con relativo accesso alle loro proprietà anti-infiammatorie per via «dell’effetto sinergico di un'ampia gamma di componenti bioattivi in grado di modulare le difese dell'organismo e proteggere dalle malattie cronico-degenerative».
(12gr di alcool a bicchiere - Min. Salute)
Insomma, un buon bicchiere di vino non è mai da demonizzare a patto di saper mantenere giusti consumi ed equilibri sani.
[Credits: foto di copertina di Luke Southern - Free download da Unsplash]
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MDPI Editoria accademica open source per lo scambio scientifico. Articolo dal titolo “Moderate Wine Consumption and Health: A Narrative Review” (parte dello Speciale “Effects of Wine and Soft Drinks on Human Health”)
*Pool Universitario e ricerca a a cura di:
Silvana Hrelia e Marco Malaguti Dipartimento di Scienze della Qualità della Vita, Università di Bologna, 47921 Rimini, Italia
Laura Di Renzo, Sezione di Nutrizione Clinica e Nutrigenomica, Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione, Università di Roma Tor Vergata, 00133 Roma, Italia
Luigi Bavaresco, Dipartimento di Produzioni Vegetali Sostenibili - Sezione di Viticoltura e Pomologia, Università Cattolica del Sacro Cuore, 29122 Piacenza, Italia
Elisabetta Bernardi, Dipartimento di Bioscienze, Biotecnologie e Biofarmaceutica, Università degli Studi di Bari "Aldo Moro", 70121 Bari, Italia
Attilio Giacosa, Dipartimento di Gastroenterologia e Nutrizione Clinica, Policlinico di Monza, 20900 Monza, Italia