Allarme discriminazioni e razzismo con il DDL 733

ROMA – Si moltiplicano le iniziative di protesta sul DDL 733 in tema di "sicurezza" che su immigrazione e violenza contro le donne apre a preoccupanti scenari di discriminazione, delazione, razzismo, e finanche violazione di diversi diritti, incluso quello alla salute. Oggi, 2 febbraio, segnaliamo due iniziative: quella di Medici Senza Frontiere che organizza oggi una fiaccolata davanti al Senato (ore 17.30) per una mobilitazione che insieme a quasi tutte le rappresentanze di medici e infermieri della sanità pubblica, vuole sottolineare come l'emendamento proposto dalla Lega nel DDL n. 733 sulla sicurezza (che prevede l'eliminazione del divieto di segnalazione degli immigrati irregolari che si rivolgono alle strutture sanitarie per ricevere cure), rischi di creare una sanità parallela e clandestina. Quella della Casa Internazionale delle Donne di Roma, dove si terrà una conferenza stampa (ore 12.00) contro l'avanzare di "un razzismo di tipo istituzionale che si intreccia e fomenta nuove forme di razzismo popolare" per allargare il dibattito anche alla «evidente strumentalizzazione di casi di violenza contro le donne per attaccare gli immigrati, cosa che si è ripetuta anche in questi giorni


MEDICI Senza Frontiere promuove una fiaccolata il 2 febbraio davanti al Senato Palazzo Madama (dalle 17.30 alle 20.00) contro un provvedimento ritenuto "inutile, dannoso e pericoloso" che rischia di creare una sanità parallela e clandestina.


La CASA INTERNAZIONALE delle DONNE annuncia una conferenza stampa in svolgimento nella struttura di via della Lungara 19, ore 12:00, che darà il via ad un confronto per arginare l'avanzare di «un razzismo di tipo istituzionale che si intreccia e fomenta nuove forme di razzismo popolare, fondate su stereotipi, pregiudizi, disinformazione. Il risultato è una miscela esplosiva, che sta producendo episodi brutali e che mina le fondamenta della democrazia e della Costituzione. Le donne italiane e migranti hanno deciso di lottare insieme contro queste tendenze e di costituire un osservatorio permanente sugli episodi di razzismo legislativo, istituzionale e popolare e anche sul linguaggio usato dalla stampa che ormai fa sempre più distinzione tra “italiani” e “stranieri” o – ancora peggio e più pericoloso – “clandestini”. In particolare vogliamo vigilare anche sulla evidente strumentalizzazione di casi di violenza contro le donne per attaccare gli immigrati, cosa che si è ripetuta anche in questi giorni

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