Le bugie hanno le gambe lunghe

Roma, 16.2.2010 - Il ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna è intervenuta a Roma, alla presentazione delle candidate del centro destra per le prossime elezioni regionali in Emilia Romagna, Lazio, Toscana e Umbria. Mentre il Premier Berlusconi assicurava “ avete delle chance nelle quattro regioni rosse” il ministro Carfagna affermava “questa è la prova evidente che in politica, di pari opportunità, c’è chi ne parla e poi c’è chi le pratica”. Questo dopo che a marzo 2009  a Napoli,  nella regione Campania, intervenendo al convegno “Donne, istituzioni, impresa e società” il ministro aveva criticato la legge elettorale da poco approvata dal consiglio regionale che introduceva la doppia preferenza di genere.

La Campania infatti ha introdotto all’articolo 4 “scheda elettorale” il meccanismo della doppia preferenza un uomo / una donna, che può, se utilizzato dall’elettorato che sceglie, consentire un effettivo riequilibrio uomo/donna, nell’assemblea regionale. Contro la legge regionale e contro la doppia preferenza di genere aveva fatto opposizione insieme al governo Berlusconi e presentato ricorso alla Corte Costituzionale.

Il 16 dicembre 2009 la Corte Costituzionale ha respinto il ricorso del Governo affermando che la doppia preferenza non limita il diritto dell’elettore, non impone, ma ammette la possibilità di votare per un uomo e una donna, realizzando non semplici azioni positive ma quelle “affirmative actions” previste dal diritto comunitario e dichiarate negli articoli 3 e 51 della nostra Costituzione.

Quanto alla “pratica” delle pari opportunità dichiarata dal ministro Carfagna e realizzata dal Governo di cui fa parte, ci piacerebbe conoscere le ragioni che hanno portato da 50 milioni di euro per tre esercizi finanziari (totale 150 milioni in tre anni :Governo Prodi, Ministra Pollastrini) agli attuali 3 milioni (decurtazione del 94%, con prossima ulteriore decurtazione prevista) che sono la dotazione del ministero per concretizzare le Pari opportunità in Italia.
Ci piacerebbe ascoltare in conferenza stampa le logiche “evidenti” dell’attuale politica praticata di pari opportunità da parte del ministro e del premier.
 
Irene Giacobbe
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