Due donne, stesso molestatore

TRENTO - Si sono incatenate insieme, ieri, davanti al tribunale per chiedere l'arresto del loro comune molestatore.  Entrambe ex dello stesso uomo, non vogliono fare la fine di Maria Antonietta, la ragazza uccisa dal suo ex-fidanzato a Sanremo, e non vogliono un nuovo caso-Delfino. Chiedono quindi, di non essere lasciate sole, che le istituzioni rispondano e che la legge le garantisca e le difenda. Bando alle ipocrisie! Qui non c'è   la possibilità di affermare che siamo in presenza di un "poveretto" che tenta il recupero di un fallimento del passato: le donne sono due, e lui molesta perchè sa di poterlo fare.
"Lui" è Silvano Schintu. Loro Maria Elide Bondioli e Flavia Marchi. Hanno paura ma non si nascondono nell'anonimato.  Forse al momento la visibilità è l'unica garanzia: farsi sentire il più possibile e "sperare" -solo sperare- che chi da tempo ha passato il limite, non vada ancora oltre.
 
Dopo violenze d'ogni genere, ha incendiato l'appartamento di una delle due, ma è ancora in giro perchè, seppure fermato dalla polizia e portato in carcere, il giorno dopo è stato rilasciato. "Noi prigioniere della violenza che subiamo, Schintu Silvano libero", hanno scritto su un cartello esposto sulle scale del tribunale. Se il codice penale non ha gli strumenti per garantire l'incolumità di queste vittime perchè non contempla il tipo di reato, la domanda da fare allora è: CHE ASPETTIAMO???
 
Il caso Delfino: In agosto  Maria Antonietta Multari viene uccisa in strada a Sanremo da un ex fidanzato respinto, Luca Delfino, già recidivo in quanto principale sospettato dell'omicidio di Luciana Biggi, avvenuto un anno prima a Genova, altra sua ex da cui era stato respinto. Dato che la procura non aveva prove sufficienti per arrestarlo, Delfino, era a piede libero ed un anno dopo ha ucciso di nuovo.
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