Segnali antifascisti: la nuova Europa è a Colonia

GERMANIA – Un’iniziativa contro l’Islam e contro la costruzione di una moschea a Colonia incontra la resistenza passiva di una intera città, una comunità di 180 nazionalità e 20 religioni adotta la strategia di Ghandi: tassisti che non li trasportano, ristoratori che non danno da mangiare, albergatori che rifiutano di ospitarli. Colonia chiude la porta ai neonazisti e la città si mobilita contro la manifestazione razzista dei “fascisti in doppiopetto”, e degli energumeni con abiti neri e teste rasate di ordinanza.

Mentre il fascista Le Pen capisce l’antifona e non si fa vedere, ed i fiamminghi restano impotenti nel perimetro dell’aeroporto, chi si presenta? Ma il “padano” Borghezio, naturalmente, l’unico eurodeputato (verdincravattato e verdinpochettato) che prenderà la parola, per 20 secondi, prima di essere “scortato” alla stazione.


Se i resoconti giornalistici sono credibili, al rappresentante del governo nostrano vengono attribuiti commenti da trivio che ben si coniugano con le posizioni espresse da altri leghisti di governo.


Ha vinto Colonia. Ha vinto la tolleranza. Ha vinto l’Europa che nella piazza di Papa Roncalli di Colonia ha visto uniti democristiani, verdi, socialisti, tute blu e colletti bianchi, giovani ed anziani di ogni parte della Germania, ed anche italiani d’opposizione.

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