L'immagine femminile divulgata dalla RAI
ROMA - Il Contratto di servizio pubblico che la RAI-Radiotelevisione Italiana sottoscrive ogni tre anni con il ministero delle Comunicazioni, e che fissa gli obiettivi e i parametri di qualità dell’informazione nel servizio pubblico, è scaduto lo scorso gennaio. Il documento, che già prevede precisi riferimenti a minori e società civile, salta a piè pari i riferimenti alla tutela dell'immagine delle donne: in vista dell'appuntamento che vede RAI e Ministero chiamati a sottoscrivere il contratto 2010-2013, sono stati predisposti 5 emendamenti, che potrebbero segnare una “svolta”, ponendo «un punto fermo sulla più spinosa e storica querelle tra il movimento delle donne e il servizio pubblico televisivo: l’immagine femminile divulgata dagli schermi RAI.»
A stilare gli emendamenti, Gabriella Cims, coordinatrice dell’Osservatorio Direttiva UE Servizi di Media Audiovisivi insediato dal vice ministro delle Comunicazioni Romani sulla Direttiva Europea per le Tv 2007/65/CE, che segnala: “C’è un concetto che si chiama dignità. Dignità umana, culturale e professionale. Credo che questo concetto, riferito alle donne, sia stato ultimamente troppo tradito dai mezzi di comunicazione, in un processo a valanga che sta travolgendo tutto e tutti, consci ed inconsci…”. Clicca qui per saperne di più.
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